OPENING 16 novembre ore 18.30
16 novembre – 23 dicembre 2016
Catalogo a cura di Elena Di Raddo
SEGNI DI CARTA
ARTE DEL ‘900
Esposti i lavori su carta dei maestri del Novecento, italiani e stranieri, tra cui Balla, Wildt, Fontana, Paolini, Klimt, Warhol
Per via della sua fragilità intrinseca ed essendo un materiale più economico e storicamente ritenuto meno pregiato della tela o della tavola, più resistenti e adatte come supporti per i dipinti a olio realizzati con pigmenti naturali più ricercati, la carta è stata in passato riservata agli schizzi, ai progetti, a lavori dal carattere più intimistico rivestendo pertanto un ruolo ancillare rispetto alle tecniche considerate più nobili. Nel Novecento, con il moltiplicarsi dei linguaggi artistici e l’affermarsi di linee di ricerca sperimentali che indagano i potenziali espressivi dei supporti, la carta conosce un nuovo interesse.
Questa mostra, spaziando dai lavori del primo Novecento di Balla, come Luce-Forza e Paesaggio, agli anni Novanta con il poetico Primo lavoro dell’anno pensando all’Afghanistan di Alighiero Boetti, offre un ventaglio molto ampio delle risposte date dagli artisti moderni sul ruolo della carta: con Orbite celesti di Balla, con il collage concettuale di Paolini, in cui figure quadrangolari slittano leggermente l’una sull’altra dando adito ad una apparente imprecisione che non è molto distante da quella in A triangle within two rectangles, dove il foglio di carta si presta a rendere ancora più plausibile e, quindi, ingannevole il disegno a matita illusoriamente perfetto geometricamente. Del resto una delle tendenze dell’arte moderna è costituita dal prevalere dell’idea sulla perizia tecnica.
Davanti ai lavori di Capogrossi, Tancredi, Dadamaino, Kandinskij, Kounellis, Warhol – per citare solo alcuni degli artisti presenti in mostra – si nota che il supporto cartaceo non implica un’indeterminatezza dell’opera in rapporto subordinato rispetto a una successiva traduzione in pittura o altro materiale, ma costituisce, insieme al segno, un’opera in sé compiuta.
Ciò spiega anche in parte la ragione per cui il mercato sta progressivamente riconoscendo il valore intrinseco dei lavori moderni su carta.
La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Elena Di Raddo, professoressa associata di storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Brescia. Di Raddo è altresì curatrice di mostre e collabora come pubblicista alle pagine culturali di quotidiani e riviste d’arte contemporanea.
LE OPERE IN MOSTRA
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