LUCIO FONTANA SCULTORE.

DALLA TERRA AL COSMO

OPENING 24 maggio
24 maggio – 20 giugno 2017
Catalogo a cura di Luciano Tellaroli e Paolo Campiglio

La Galleria Gracis

presenta

Lucio Fontana Scultore: dalla Terra al Cosmo

dal 24 maggio al 20 giugno,

a cura di Luciano Tellaroli e Paolo Campiglio.

La mostra, che ha avuto una sua prima edizione a Londra presso la M&L

Fine Art, orienta l’attenzione sull’aspetto scultoreo della produzione artistica di Lucio Fontana e comprende disegni, sculture e ceramiche, di cui alcune inedite, dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Si tratta di una rara opportunità per ripercorrere la carriera artistica di uno dei maggiori artisti del dopoguerra che è riuscito a trascendere le distinzioni che tradizionalmente dividevano pittura, scultura, architettura e arti decorative, dando origine ad una nuova visione nel mondo dell’arte. La mostra indaga l’ampio percorso dell’artista, a partire dai primi lavori figurativi e i progetti eseguiti su committenza pubblica, come quello per la Triennale di Milano nel 1934 e la facciata della chiesa di Celle Ligure, oltre ai lavori più tardivi, rispondenti ai principi espressi nel Manifesto Spaziale in cui si riflette la ricerca di Fontana su spazio, infinito ed eterno.

Nel 1947, Fontana si dedicò interamente allo sviluppo della teoria dello Spazialismo. Tuttavia, questa ricerca non era limitata solo alla pittura, anzi, proprio in questo periodo la scultura acquista un nuovo rilievo nel suo lavoro. Un’opera come “Battaglia” indica la nuova direzione presa dalla sua scultura, in parallelo con i primi manifesti spazialisti, per cui Giò Ponti coniò il termine “battaglia-corallo”, riferendosi alle sinuosità biomorfiche smaltate e policrome. In mostra lavori come i grandi piatti “Guerrieri a cavallo” (1950), esposti alla Biennale di Venezia del 1950 e acquistati successivamente per ornare l’Hotel Bauer di Venezia. L’opera esposta astratta più datata è Concetto spaziale.

In mostra, l’opera il “Pane” (1951), una lastra di terracotta la cui superficie è ricoperta da fori che consentono allo spettatore di percepire i cosiddetti “cosmi”, aprendo nuove prospettive estetiche ed esistenziali, che si riflettono nei disegni in origine concepiti per illustrare le raccolte di poesie di Lina Angioletti. Si possono inoltre ammirare i bozzetti per la Madonna Assunta e San Michele Arcangelo (1958) per una serie di bassorilievi in terracotta concepiti come parte integrante di un lavoro preparatorio per la facciata della Chiesa Parrocchiale di Maria Assunta a Piani, a Celle Ligure. La mostra comprende Concetto Spaziale (1960-65) tra gli ultimi lavori di Fontana, una sinuosa palla ellittica con perforazioni da una parte e che sembra ispirarsi alle ipotesi relative alla forma dell’universo. Il taglio eseguito dentro questo spazio rimane un tratto distintivo dell’ultima decade dell’attività di Fontana e rappresenta la sua ricerca per un gesto essenziale, unico, espressione dello stupore umano davanti all’infinito.

 

Il catalogo comprende testi appositamente scritti dallo storico Paolo Campiglio e dal curatore Luciano Tellaroli.

LE OPERE IN MOSTRA

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Veronica Iurich

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