GEORGES ROUSSE: ELOGIO DELLO SPAZIO

OPENING 21 marzo ore 18.30
22 marzo – 12 maggio 2017
Catalogo

Dal 22 marzo al 12 maggio 2017 alla Galleria Gracis di Milano si terrà la mostra “Georges Rousse: elogio dello spazio” . Oggetto della mostra sono le fotografie e gli acquerelli realizzati dall’artista, residente a Parigi e vissuto a Roma come borsista di Villa Medici.

Scopo della ricerca di Rousse è far convivere nello stesso scatto fotografico spazio architettonico reale tridimensionale e spazio pittorico illusorio bidimensionale. L’artista, in occasione del suo intervento site specific al museo civico di Soissons del 2005, ha detto di sé : “Sono disegnatore del progetto, pittore sul luogo, architetto per la mia interpretazione dello spazio e della costruzione che vi organizzo, infine fotografo nel mettere insieme queste azioni”.

Partendo dallo studio di un soggetto architettonico, solitamente un ambiente disabitato e prossimo alla ristrutturazione o alla demolizione, l’artista ne sceglie un’angolazione, un settore, basandosi sulle sensazioni emotive che egli stesso instaura con questo spazio e con la sua luminosità.

Ne è testimonianza Samaritaine, ambientato sotto la cupola policroma del grande magazzino poco prima della sua ristrutturazione.

Una volta inquadrata la porzione su cui intervenire, Rousse scatta una foto, elabora dei progetti ad acquerello, posiziona il banco ottico e sovrappone al suo schermo un vetro su cui ha disegnato la forma che desidera poi rivedere in fotografia.

La macchina diventa quindi la cabina di regia di un lavoro che coinvolge una intera équipe in cui l’artista dirige i collaboratori che in base alle sue indicazioni individuano direttamente sui muri i punti fondamentali del tracciato pittorico.

In questo modo la superficie geometrica nella fase progettuale si frantuma nella molteplicità dei piani, dal pavimento al soffitto.

A questa distorsione della forma pittorica e alla sua ricomposizionenella fotografia, la critica ha fatto spesso riferimento come a due aspetti di una anamorfosi.

Tuttavia – e l’autore ci tiene a sottolinearlo – parlare di anamorfosi nell’opera di Rousse può essere riduttivo, in quanto non è intenzione primaria dell’autore sorprendere lo spettatore mostrandogli prima l’una e poi l’altra faccia del suo operato, bensì ottenere un unico risultato che si concretizzi nell’opera fotografica.

Le opere di Georges Rousse, presenti in collezioni museali di fama mondiale, sono state spesso esposte in Italia all’interno di mostre, prevalentemente collettive: nel 1986 a Palazzo Reale a Milano, nel 1989 al PAC a Milano, nel 1993 al Castello di Rivoli a Torino, nel 2014 al MAMBo dove compariva all’interno della collezione Unicredit.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti ricordiamo il Prix ICP (International Center of Photography) di New York nel 1988, il Prix de Dessin del Salon di Montrouge nel 1989 e nel 1993 il Grand Prix National de la Photographie di Parigi.

LE OPERE IN MOSTRA

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