PIERO DORAZIO

OLTRE LA FORMA

 
15 settembre 2021 – 23 novembre 2021

PIERO DORAZIO

OLTRE LA FORMA

15 settembre – 23 novembre 2021

“Volevamo fare un’arte che potesse servire anche come decorazione, un’arte accessibile non intellettuale, un’arte nuova basata sulla forma perché i contenuti sono impliciti della forma, un’arte attraente per attrarre la gente e piacere”

Galleria Gracis inaugura la stagione autunnale all’insegna del piacere: dal 15 settembre al 23 novembre una selezione di opere astratte di Piero Dorazio(Roma, 29 giugno 1927 – Perugia, 17 maggio 2005) disegneranno le sale di piazza Castello 16 con trame di luce e di colore.

Oltre 20 lavori, realizzati in un arco temporale compreso tra il 1955 e il 1988, testimoniano la vocazione sperimentale polivalente e di ampio respiro di Dorazio che, avvicinatosi alla pittura agli inizi degli anni ’40, attraversa le oltre cinque decadi successive con uno spirito sensibile all’innovazione e al cambiamento. Ne scaturisce un percorso artistico fertile ed eterogeneo che, pur nella continua adesione ai cardini fondanti della sua pittura – il futurismo di Balla, Boccioni, Severini e Magnelli, il suprematismo di Malevič, l’astrattismo di Kandinskij –, progressivamente si arricchisce degli influssi che derivano dagli incontri che costellano la sua carriera.

Nel 1947 Dorazio fonda con Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato il gruppo Forma 1 con cui porta avanti un’arte incentrata sulla preminenza della forma nella sua consistenza essenziale, eliminando nelle opere ogni pretesa simbolista, concettuale o psicologica.

Nel 1953 si trasferisce a New York ed entra in contatto con Willem de Kooning, Mark Rothko, Jackson Pollock, Barnett Newman, Robert Motherwell e il critico d’arte Clement Greenberg. Le sue composizioni si arricchiscono di nuove cromie, dell’astrattismo caotico di de Kooning, della sovrapposizione luministica di Rothko e le ampie campiture cromatiche si infittiscono nella foresta di linee ortogonali dei reticoli.

Nel 1962 viene invitato a far parte del Gruppo Zero, con cui condivide numerose mostre collettive e pubblicazioni. La vicinanza dell’arte di Dorazio alle sperimentazioni ottico cinetiche, in quegli anni caratterizzate dalla ricerca di nuove forme espressive e procedimenti artistici, si concretizza non in una sperimentazione materiale tramite l’inserimento di elementi tecnologici nel processo creativo dell’opera, ma in una continua ricerca sulla luce e sul colore in relazione alla sintesi percettiva della visione.

Allo scadere degli anni ’60 le composizioni coloristiche di Dorazio allargano le superfici, tornando spesso sulle riflessioni iniziali del suo lavoro di derivazione cubo futurista, ma con colori piatti, volutamente inespressivi, simbolo di un geometrismo puro, che si contraddistinguono per la singolare emanazione di una luce propria.

Le opere in mostra evidenziano il costante lavoro condotto da Dorazio nell’arco di trent’anni volto all’esplorazione delle infinite possibilità espressive del colore, attraverso un allestimento in cui l’impalpabile profondità dei fitti intrecci di reticoli si confronta con la purezza di superfici definite da ampie campiture di colore accostate in rigide forme geometriche: un percorso che conferma la maestria dell’artista romano nel distillare il valore assoluto del colore che, resettando totalmente l’utilizzo del chiaroscuro, trova la sua identità al variare della luce diventando esso stesso luce.

Ne emerge un’esplosione di colori, emanazione di una brillante energia scarna da concettualismi che, ancora oggi, cattura lo sguardo dello spettatore e lo avvolge in un gioioso caleidoscopio.

Orari:
lunedì – venerdì 10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00
sabato 18 settembre 10-18
domenica 19 settembre su appuntamento
Tel: 02-877807
Mail gracis@gracis.com